Da leggere con come sottofondo
Il freddo è qualcosa a cui Chow Mu si sta aggrappando da quando ha lasciato Cherak.
Il freddo... concentrarsi sui suoi mille aghi che attaccano la sua pelle.
Il freddo... sentire la lenta ma inesorabile avanzata che ha sostenuto dal suo cuore per riunirsi alla gelida aria del nord.
Il freddo... il freddo che non riesce più a sentire da quando ha visto quello strano segno sulla sua fronte.
La notte per un istante è scomparsa, lasciandolo avvolto in una vampata di luce. Un lampo che lo ha accecato per singolo momento.
Poi la sua pelle ha iniziato a brillare leggermente, di una luce chiara e luminosa, ma Chow Mu se n'è reso conto solo dopo essersi tolto i guanti.
Quando quella luce ha iniziato a divenire dorata è stato solo l'inizio di una splendida metamorfosi e strani archi e lingue di luce hanno iniziato a sollevarsi e aprirsi da quella luce.
Anche dai vestiti è iniziata ad uscire quella luce, e sempre più velocemente gli archi e le lingue sono diventati grandi, innalzandosi sopra la sua testa, sopra le cime degli alberi.
La sorpresa è totale per Chow Mu, che si sente uno spettatore inconsapevole di uno spettacolo inatteso.
Ma presto la sorpresa svanisce, lasciando spazio ad una nuova consapevolezza di sé, del proprio ruolo nel mondo.
Le cime degli alberi che ondeggiano al vento, il danzare della neve che si solleva tra le loro radici, il suo respiro che non è più affannoso, rumori distanti di una mandria di alci, i movimenti politici delle grandi casate del regno, le manovre militari delle case minori di Cherak, i grandi misteri della vita, il dolore, la sofferenza, l'amore.
Tutto sembra avere un suo ruolo, ed ogni cosa sembra salutare Chow Mu come se ora non fosse più uno spettatore, ma una parte di quell'eterno insieme.
Tutta la Creazione, ogni suo abitante, ogni sua creatura, ogni suo fenomeno, e persino strane presenze oltre ogni confine che Chow Mu possa immaginare sembrano rivolgere lo sguardo, per un singolo istante, verso il neo-esaltato Chow Mu.
Il senso di armonia generale di Chow Mu, quella sorta di sesto senso che lo ha sempre aiutato ad agire al meglio, guidando i suoi sforzi verso il successo, sembra trovare finalmente un suo spazio, come se Chow Mu stesse aprendo altre paia di occhi che non ha mai immaginato di avere, e che finalmente sono liberi di donare al dinasta nuovi orizzonti a cui guardare e mirare.
Intuizioni e pensieri rimasti al margine della sua coscienza ora si annunciano alla sua consapevolezza come cortigiani di una corte presieduta da un nobile nascosto nell'ombra.
Chow ha un vago sentore che al centro di quel turbinio di orizzonti e pensieri si annidi uno scopo, un nobile scopo concorde ed armonico allo svilupparsi dell'armonia universale.
Ma questo eterno istante di trascendenza viene interrotto dalla prima azione consapevole di Chow Mu all'interno di questo sconvolgente ventaglio di percezioni, ossia tentare di percepire la propria sorella.
La sua assenza lo riporta immediatamente alla realtà mentre vede sé stesso sormontato da una colonna di luce e circondato da un imponente mandala che sembra racchiudere in sé tutto quel prezioso ed irripetibile istante.
Il senso della realtà lo riassale e Chow Mu si rende conto di quel che è.
Un Anathema, solo, condannato a lasciare la sua vita ed ogni sogno cullato fino a quel momento.
Un fuggitivo diretto a Sturmhalten.
Il freddo è qualcosa a cui Chow Mu si sta aggrappando da quando ha lasciato Cherak.
Il freddo... concentrarsi sui suoi mille aghi che attaccano la sua pelle.
Il freddo... sentire la lenta ma inesorabile avanzata che ha sostenuto dal suo cuore per riunirsi alla gelida aria del nord.
Il freddo... il freddo che non riesce più a sentire da quando ha visto quello strano segno sulla sua fronte.
La notte per un istante è scomparsa, lasciandolo avvolto in una vampata di luce. Un lampo che lo ha accecato per singolo momento.
Poi la sua pelle ha iniziato a brillare leggermente, di una luce chiara e luminosa, ma Chow Mu se n'è reso conto solo dopo essersi tolto i guanti.
Quando quella luce ha iniziato a divenire dorata è stato solo l'inizio di una splendida metamorfosi e strani archi e lingue di luce hanno iniziato a sollevarsi e aprirsi da quella luce.
Anche dai vestiti è iniziata ad uscire quella luce, e sempre più velocemente gli archi e le lingue sono diventati grandi, innalzandosi sopra la sua testa, sopra le cime degli alberi.
La sorpresa è totale per Chow Mu, che si sente uno spettatore inconsapevole di uno spettacolo inatteso.
Ma presto la sorpresa svanisce, lasciando spazio ad una nuova consapevolezza di sé, del proprio ruolo nel mondo.
Le cime degli alberi che ondeggiano al vento, il danzare della neve che si solleva tra le loro radici, il suo respiro che non è più affannoso, rumori distanti di una mandria di alci, i movimenti politici delle grandi casate del regno, le manovre militari delle case minori di Cherak, i grandi misteri della vita, il dolore, la sofferenza, l'amore.
Tutto sembra avere un suo ruolo, ed ogni cosa sembra salutare Chow Mu come se ora non fosse più uno spettatore, ma una parte di quell'eterno insieme.
Tutta la Creazione, ogni suo abitante, ogni sua creatura, ogni suo fenomeno, e persino strane presenze oltre ogni confine che Chow Mu possa immaginare sembrano rivolgere lo sguardo, per un singolo istante, verso il neo-esaltato Chow Mu.
Il senso di armonia generale di Chow Mu, quella sorta di sesto senso che lo ha sempre aiutato ad agire al meglio, guidando i suoi sforzi verso il successo, sembra trovare finalmente un suo spazio, come se Chow Mu stesse aprendo altre paia di occhi che non ha mai immaginato di avere, e che finalmente sono liberi di donare al dinasta nuovi orizzonti a cui guardare e mirare.
Intuizioni e pensieri rimasti al margine della sua coscienza ora si annunciano alla sua consapevolezza come cortigiani di una corte presieduta da un nobile nascosto nell'ombra.
Chow ha un vago sentore che al centro di quel turbinio di orizzonti e pensieri si annidi uno scopo, un nobile scopo concorde ed armonico allo svilupparsi dell'armonia universale.
Ma questo eterno istante di trascendenza viene interrotto dalla prima azione consapevole di Chow Mu all'interno di questo sconvolgente ventaglio di percezioni, ossia tentare di percepire la propria sorella.
La sua assenza lo riporta immediatamente alla realtà mentre vede sé stesso sormontato da una colonna di luce e circondato da un imponente mandala che sembra racchiudere in sé tutto quel prezioso ed irripetibile istante.
Il senso della realtà lo riassale e Chow Mu si rende conto di quel che è.
Un Anathema, solo, condannato a lasciare la sua vita ed ogni sogno cullato fino a quel momento.
Un fuggitivo diretto a Sturmhalten.
